Scoprire le proprie radici italiane, il ruolo del genealogista
La ricerca delle proprie radici e della propria storia familiare può essere un percorso affascinante e ricco di emozioni. A Grottole una persona chiave per chi intraprende questo percorso è Giovanni Quaranta, genealogista che si occupa di aiutare gli italo-discendenti a ritrovare le proprie origini. In vista dell’Anno delle Radici Italiane nel Mondo, abbiamo deciso di fare a Giovanni alcune domande su questa sua passione e sull’importanza della figura del genealogista.
Ciao Giovanni, da cosa nasce la tua passione per la genealogia?
La mia passione per la genealogia nasce quasi contemporaneamente a quella per gli archivi e la ricerca storica d’archivio. Sin da quando ero adolescente, ho avuto la fortuna ed il privilegio di poter accedere all’Archivio Parrocchiale di Grottole, che è stata ed è per me una preziosa fonte di riferimento ed una fucina di formazione. Genealogia ed archivio, binomio inscindibile, sono la mia più grande passione, che nel tempo mi ha dato grandi soddisfazioni, portandomi a conoscere notizie ed aspetti della mia comunità, del luogo in cui vivo e persino della mia stessa storia famigliare che non conoscevo.
Quali sono gli strumenti che utilizzi nelle tue ricerche?
Un genealogista ha bisogno di dati, gran parte dei quali, purtroppo, sono ancora ed esclusivamente conservati negli archivi appartenenti ad enti pubblici e privati in maniera non digitale, risultando poco fruibili. Solo da qualche anno sono stati realizzati dei siti, per la maggior parte a pagamento, che raccolgono notizie e dati genealogici utili sia per i semplici curiosi sia per i ricercatori.
Quali sono le difficoltà da affrontare?
Ribadendo il concetto che un genealogista ha bisogno di dati genealogici e che questi sono conservati per lo più su supporti fisici, quali i registri cartacei, si può ben immaginare quanto questi possano essere oggetto di deterioramento, smarrimento o distruzione, situazioni deleterie per chi compie una ricerca. Non manca anche il caso in cui al genealogista/ricercatore venga di fatto negato l’accesso alla documentazione. Il motivo di fondo sta nel fatto che quella del genealogista resta un’attività non ufficialmente riconosciuta.
Come ti fa sentire aiutare gli altri a riscoprire le sue origini?
Effettuare una ricerca genealogica è come aprire uno scrigno di un percorso storico legato a famiglie e persone, che ogni volta ha del sorprendente. Un genealogista non resta freddo ed impassibile rispetto ad una richiesta di aiuto e al suo evolversi. Quando si riesce a creare un albero genealogico familiare, più o meno grande, e lo si sottopone al richiedente, si notano le emozioni, i sentimenti, i pensieri e talvolta anche le lacrime di gioia di chi riceve tra le proprie mani la consapevolezza di essere un anello d’una catena di famiglia che ha radici secolari ben piantate nel tempo e nello spazio.
Ci racconti la cosa più incredibile che ti è capitata nelle vesti di genealogista?
Il genealogista si imbatte in dati e storie di persone che possono essere uniche e sorprendenti. Ad esempio, mi è capitato di trovare, tra gli antenati delle persone che si sono rivolte a me, alcuni che svolgessero professioni curiose (il barcaiolo sul fiume Basento, il tagliamonte) o che sono ormai scomparse e dimenticate (il canneggiatore). Tra le persone che ho potuto conoscere ed aiutare ci sono: i discendenti del primo grottolese che fu sindaco in una città d’Argentina; i parenti americani di alcuni dei figoli storici di Grottole, la cui memoria compare solo sui documenti; l’attuale famiglia dei muratori che hanno contribuito alla realizzazione di molte costruzioni ancora presenti in paese; i parenti di persone che hanno dato lustro alla nostra comunità, come ad esempio il regista ed autore Gerardo Guerrieri, il musicista e compositore Pasquale Pistone, gli Andreucci, gli Spinazzola e i Cecere, solo per citarne alcuni.
Grazie per le risposte Giovanni!
Aiutare gli altri a scoprire le loro origini è un’attività gratificante e sempre più richiesta. Nella sua esperienza Giovanni ha trovato alcune storie uniche, come le professioni curiose o le famiglie che hanno contribuito alla storia della comunità di Grottole. Restano delle difficoltà nell’accesso ai documenti e l’aiuto di un genealogista può essere prezioso nel creare un albero genealogico familiare che connetta gli italo-discendenti nel Mondo alle proprie radici secolari.